BARI – Si è ammalato nello stabilimento dove ha lavorato per anni. Il nesso diretto tra l’esercizio di una delle mansioni svolte e l’insorgere di un tumore alla vescica, è stato accertato dal Tribunale di Bari sezione lavoro nella causa tra un ex dipendente della Bridgestone e l’Inail. E questa volta, l’amianto non c’entra. «Cadmio, leghe e composti». Sono questi gli elementi del ciclo produttivo che, secondo il giudice, hanno provocato la malattia di un operaio di 64 anni, di Modugno, prima addetto al reparto «camere» poi a quello «finiture» .
L’Inail riteneva che la malattia non avesse nulla a che fare con la sua attività lavorativa. La domanda per il riconoscimento dell’invalidità fu così rigettata. L’operaio, assistito dall’avvocato Pierpaolo Petruzzelli, non si è dato per vinto. Nel 2010 ha presentato un ricorso. Il processo davanti al Tribunale del Lavoro si è concluso nei giorni scorsi con una sentenza che ha riconosciuto la sussistenza del nesso «eziologico» fra la malattia e il lavoro svolto per tutti quegli anni. Non si tratta di una sentenza definitiva e l’Inail potrebbe impugnare il provvedimento in appello. Intanto, però, il giudice ha condannato l’istituto a corrispondere all’operaio in pensione l’indennità.
Fonte: http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=587846&IDCategoria=1
Scegli quali cookie vuoi autorizzare.
Puoi cambiare queste impostazioni in qualsiasi momento. Tuttavia, questo potrebbe risultare alla susseguente non-disponibilità di alcune funzioni. Per informazioni sull’eliminazione dei cookie, consulta la funzione aiuto del tuo browser.
Ulteriori informazioni sui cookie che utilizziamo.