Capita che eventi traumatici condizionino il resto della nostra esistenza, avviene che un pezzo della nostra vita privata diventi lo spunto per qualcosa di più grande, un motore che ci spinga con una forza propulsiva al di fuori del nostro contesto personale, per approdare a una sfera pubblica, passando dal particolare all’universale.
Per raccontare la storia di Apin, questo ci sembra l’incipit giusto, perché quell’evento traumatico con cui abbiamo aperto il nostro racconto è accaduto a Nicola, il nostro presidente.
Siamo nel 2010, e il papà di Nicola, marittimo di Procida, viene a mancare a causa di una patologia asbesto correlata, lasciando a suo figlio un’eredità importante: trarre un insegnamento da una perdita tanto dolorosa e cogliere la possibilità di aiutare e tutelare chi ha contratto malattie come quella che gli ha portato via suo padre.
Asbesto è una parola che a molti può non dire nulla, ma che conosciamo tutti sotto un altro nome, tristemente noto alle cronache degli ultimi anni: amianto, un termine strettamente legato a patologie gravi quali il mesotelioma pleurico, una particolare forma di tumore causata proprio dall’esposizione alle fibre di amianto.
Amianto e mesotelioma ci ricordano casi nazionali che hanno espresso urgenze non più rimandabili: bandire l’uso di amianto, assistere le vittime e i loro parenti, rendere imprescindibili alcuni temi quali la salubrità dell’ambiente in cui si vive e lavora e la sicurezza degli stessi lavoratori.
Due anni dopo da quella fatidica data, il 20 settembre 2012, nasce Apin, acronimo di Asbestos Personal Injury Network, una rete dedicata ai lavoratori marittimi vittime di amianto.
Apin si pone degli obiettivi ben precisi, che restano oggi, a distanza di anni dalla sua fondazione, i suoi principi cardine e i più importanti campi d’azione:
- Svolgere attività che cercano di sensibilizzare la comunità sulle questioni attinenti alle problematiche dell’amianto e più in generale tutelare il diritto alla salute e alla salubrità dell’ambiente;
- Diventare un punto di riferimento per qualsiasi soggetto nazionale e internazionale (pubblico, privato, singolo) interessato a creare una società dove siano riconosciuti e resi effettivi al singolo individuo i diritti fondamentali quali il diritto a un lavoro in ambiente sicuro il diritto a vivere in un ambiente sano non contaminato;
- Instaurare un rapporto positivo e produttivo con le istituzioni e le altre associazioni del territorio;
- Perseguire esclusivamente finalità di solidarietà sociale, senza fini di lucro in conformità alla normativa vigente;
Da quella data Apin ha iniziato il suo percorso, costruito sui primi convegni a Procida, Pozzallo, Napoli, per passare ai primi accordi stragiudiziali negli Stati Uniti e le prima cause di malattia professionale in Italia. Su una strada non facile, fatta di silenzi e disinformazione, ma con obiettivi ben precisi, Apin ha creato un network fatto di collaborazioni con professionisti quali medici e avvocati, e centri diagnostici tramite i quali fornire agli iscritti, ai lavoratori affetti da patologie ed ai loro familiari, l’assistenza legale, medica e psicologica necessaria ad affrontare tutte le difficoltà che si presentano nella vita quotidiana nel momento in cui si apprendono le diagnosi.
Dal 18 aprile 2013, con provvedimento prot. N. 2013/19842, l’Agenzia delle Entrate Direzione Regionale della Campania riconosce ad Apin la qualifica di Onlus.